Laboratorio America Latina

L’America Latina funziona da oltre duecento anni come un vero e proprio laboratorio che anticipa fatti ed eventi che poi si riproducono nel resto del mondo. Alla Rivoluzione francese ha fatto seguito la Rivoluzione di Haiti (1791-1804), la prima rivoluzione dell’America Latina, che ha radicalizzato le istanze di quella francese e ha portato all’abolizione della schiavitù. La maggior parte delle nazioni americane sono diventate delle repubbliche ben prima di quelle europee, e la prima rivoluzione sociale del XX secolo è stata quella messicana, qualche anno prima della rivoluzione russa. Le ricette neoliberiste sono state sperimentate in America Latina prima che in qualsiasi altra parte del mondo, ed è sempre in America Latina che queste ricette si sono rivelate ben presto un vicolo cieco dal punto di vista politico, economico e sociale. Il progetto di una sinistra non autoritaria non dogmatica è stato rivitalizzato dai movimenti dell’America Latina, ed è qui – anticipando di una o due decadi la nascita dei grandi movimenti degli ultimi anni – che si sono sviluppati il rifiuto della politica rappresentativa e della falsa democrazia liberale.
Dalla sollevazione zapatista del 1994 all’elezione di Hugo Chávez nel 1998, dalle rivolte argentine del 2000-2001 alle elezioni dei governi progressisti in molti paesi del continente, dal movimento studentesco in Cile a «Yo soy 132» in Messico, dalle forme di autogoverno locale dei Consigli Comunali e delle Comunas in Venezuela ai municipi
autonomi zapatisti in Chiapas, dai colpi di Stato contro i governi di centro-sinistra in Honduras e Paraguay alla resistenza nata contro i golpe, dai processi di integrazione continentale come il Celac (La Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi) e la Unasur (Unione delle Nazioni Sudamericane) alle alleanze regionali basate sulla cooperazione e la solidarietà come l’Alba (Alleanza Bolivariana per le Americhe), l’America Latina continua a essere uno dei laboratori sociali più vivi del pianeta.
Nel passato la sinistra a livello globale, e i movimenti europei in modo particolare, sono stati molto attenti a quanto accadeva in America Latina.
Molte volte però limitandosi a proiettare le loro speranze su un luogo lontano ed esotico, e finendo per mistificare la realtà. E oggi invece, proprio quando l’America Latina sta cambiando probabilmente come non era mai accaduto prima, sui mezzi di comunicazione europei è possibile trovare davvero poche informazioni interessanti su quanto accade in America Latina.
Gli articoli che seguono non pretendono dare una visione completa di quanto accade. Tuttavia esemplificano in maniera emblematica tre dei grandi paradigmi che interessano le trasformazioni in corso: paesi che continuano a essere nettamente neoliberisti e a esercitare la repressione, e grandi movimenti sociali di lotta che rifiutano queste politiche. La determinazione dei vecchi poteri e degli Stati Uniti che, con la complicità di vari governi e poteri europei, utilizzano qualsiasi mezzo – dal terrorismo ai colpi di Stato – per non perdere il controllo. Le difficoltà e le contraddizioni che interessano anche i processi di trasformazione più avanzati del continente.


Traduzione dallo spagnolo di Nicolas Martino


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